Ipersessualità: quando il sesso diventa una dipendenza

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Michela Pieroni, Alessandra Recine e Luca Pierleoni

Il termine ipersessualità in generale, viene utilizzato come sinonimo di , “dipendenza sessuale” o “sexual addiction”, rientrando, in questo caso, nella categoria delle dipendenze senza sostanza. Il fenomeno dell’ipersessualità, quindi, si configura come una complessa condizione psicologica e comportamentale nella quale la persona è preda di costanti pensieri intrusivi a sfondo sessuale associati ad una perdita di controllo sul proprio comportamento sessuale.

Quali sono i “sintomi” dell’ipersessualità?

I comportamenti che i dipendenti sessuali possono mettere in atto sono i più svariati e possono includere: promiscuità sessuale, sesso con prostitute o prostituzione personale, continue fantasie sessuali, masturbazione compulsiva, esibizionismo, voyeurismo, pratiche di tipo sadomasochistico, dipendenza da materiali o linee telefoniche a carattere pornografico e ipersessualità all’interno di una relazione stabile in misura tale da sconvolgere il suo “naturale” assetto.

In ogni caso, l’elemento centrale dell’ipersessualità sarebbe la presenza di pensieri ossessivi, fantasie ricorrenti distraesti e persistenti, insieme al carattere impulsivo e/o compulsivo della condotta sessuale. Inoltre, anche in questo caso, sarebbe presente il fenomeno del carving (intenso desiderio della cosa dalla quale l’individuo dipende), dell’assuefazione e dell’astinenza che inducono il soggetto ad un intenso e irrefrenabile desiderio di mettere in atto il comportamento sessuale bramato, all’aumento progressivo dei comportamenti sessuali ricercati per ottenere lo stesso effetto di appagamento e alla rispettiva escalation della sintomatologia ansiosa, legata al tentativo di contenimento dei sintomi dell’astinenza.

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